Sabato sera, finisco di lavorare alle 22.
Dopo un giorno passato in mezzo a bambini piagnoni intrappolati nei
carrelli, mamme esigenti e stressate che fanno domande a terremoto sugli orologi più in voga… No, non credo di aver voglia di tuffarmi nella movida notturna.
La tua migliore amica lo sa, ti viene a prendere al lavoro, ti porta a
casa sua e ti fa trovare bistecche impanate, insalata, birra e … tre film,
scegline uno.
Prima di parlare dei film, dovremmo parlare un attimo di Fede ma,
parlare di Fede in poche righe non è così facile. Non si può riassumere. Forse
esistono solo due parole in grado di racchiudere lo spirito di Fede, una è
inquietudine, l’altra è sorella. Non sono esaustive, ma tanto su Fede ci torniamo.
Magari i tre titoli dei film vi diranno qualcosa di più su di lei
1.
Quel che resta del giorno di James Ivory
2. Melancholia di Lars von Trier
3.
Love Story di Arthur Hiller
Dopo attenta considerazione, scegliamo Melancholia, con l’approvazione del gatto.
Le prime immagini sono incredibili, Wagner in sottofondo e Kirsten Dunst che tenta di liberarsi da un vestito da sposa che si trasforma in dei lacci che la tengono avvinghiata alla terra. Poi comincia la storia, divisa in due parti: prima parte Justine, seconda parte Claire.
Justine e Claire sono sorelle, un po’ come me e Fede, solo che loro
sono legate dal sangue, noi invece siamo sorelle per scelta consenziente.
Justine si è appena sposata, siamo ancora alla festa per il suo matrimonio, in
uno splendido castello svedese. Tutto è perfetto, vestiti, sorrisi, location da sogno e
cibi raffinati, ma le idiosincrasie degli invitati si infilano presto sotto la
pelle della sposa che fugge al chiaro di luna per restare un po’ sola. É qui che si accorge che un pianeta di nome
Melancholia, si sta avvicinando alla terra, insieme ai presagi di un futuro
tetro. Il magnetismo del pianeta esercita una forza su di lei che compie atti
insensati e allontana il marito da sé, il giorno stesso della loro unione.
Nella seconda parte del film Claire si prende cura di sua sorella,
ormai affetta da depressione dopo il fallimento matrimoniale, mentre il pianeta
si avvicina, inesorabilmente, alla terra.
Mentre guardavamo il film, Benny ci sorvegliava dall’alto.
Non vi svelo il finale, il film è molto lento, ma è un piacere per gli
occhi. Per chi volesse saperne di più cliccate sul link del film.
La cosa più bella di questo sabato sera è stato osservare come il
gatto se ne freghi della malinconia e pensi solo a mangiare i Fonzie dal tuo
sacchetto, a farti un po’ di fusa, e ad addormentarsi addosso alla sua
padroncina.
Ti stimo tanto, ma c’è da pensarci, caro Lars.
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