sabato 17 novembre 2012

Questa settimana ho avuto tantissime cose da fare... Cosi tante che parecchie mi sono dimenticata di farle.
Però non mi sono dimenticata di andare al cinema. Sono andata a vedere "Argo", con un mio caro amico, sono entrata con qualche pregiudizio perchè la regia è di pretty-face-chi-l'avrebbe-mai-detto-Ben Affleck, e invece mi è andata bene. Un bel film, fatto bene, tanta suspence, bella vicenda, anche perchè tratta da una storia vera. Una sorta di lista di Schindler ambientata a Teheran, alla fine degli anni '80.
 
 
 
E a proposito di cose dimenticate... mi trovavo per lavoro a Milano e camminando per largo Augusto sono passata vicino ad un chioschetto che vende fiori, bellissimi fiori di ogni tipo.
A me piace comprare i fiori da sola e poi metterli in casa perchè mi danno allegria, sanno di nuovo, di campagna, di giardini silenziosi e soleggiati e di ...bello. Anche se durano poco.
 
Guardando i fiori mi sono ricordata che era da tanto che non mi concedevo questo piccolo lusso, comprare dei fiori freschi, portarli a casa e sistemarli in un vaso. Non facevo più quel piccolo gesto da tanto tempo perchè mi ero dimenticata non tanto di compiere quella determinata azione ("cavolo ho scordato di comprare i fiori"), non per questo.
Non li compravo più perchè la routine quotidiana, la fretta, tutto questo correre (verso dove poi, va bè...)  mi avevano fatto dimenticare come ci si sente, la sensazione che si prova quando fai una cosa semplice come guardare i fiori, quello che provi mentre li scegli, mentre li compri e li porti a casa. La sensazione che provi quando ti dimentichi di averli e poi quando proprio non ci pensi più, li rivedi, con la coda dell'occhio nel corridoio o vicino alla finestra e quasi ti sorprendi,  tutti quei colori ti strappano un sorriso e ti viene voglia di fermarti un attimo per annusarli, per vedere se i fiorellini piccoli si sono aperti, se le foglie di quel fiore un po' rattrappito sono già cadute, anche se avresti ben altro da fare.
Spesso mi dimentico di quello che sento e ... allora abbandono delle abitudini, perchè non mi ricordo più cosa si prova. Chissà se capita anche a voi, chissà se i sensi di tutti a volte si addormentano un po', un piccolo coma da cui esci a volte così, per caso.  La capacità della mente di selezionare, sottrarre e dividere al fine di sopravvivere mi spaventa, mi fa pensare che potrei anche fare cose terribili, come dimenticarmi di amare qualcuno.
Per fortuna, come rimedio a questi pericolosi filtri e per scongiurare le varie psicosi individuali e sociali,  qualcuno che ne sa di più, all'inizio del mondo (prima o dopo il big bang non saprei, se fuori dal tempo e dallo spazio o dentro al brodo primordiale, di sicuro tanto tempo fa) ha pensato bene di infilarci dentro la carcassa, oltre al cervello, anche  lo stomaco e il cuore, che sono la nostra bussola, le nostre coordinate di riferimento per muoverci sopra il mondo con un senso che non sia solo fine al perpetuarsi della specie.
 
 

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