venerdì 30 agosto 2013

 
 
Cambi casa, dai il bianco, cambi quartiere, cambi i mobili, scegli i colori della tua vita, vai dal parrucchiere, bevi una Ceres, vai al supermercato e di fronte al murale dei crackers ti rendi conto che:
-stai lavorando 13 ore al giorno
-esistono almeno 72 tipologie di crackers
e capisci che queste due cose in qualche modo sono collegate.
L'impero di Cindia, lo smog a Pechino, le persone, tantissime, e mica tutte hanno l'acqua corrente, anche se in Brasile in effetti le cose stanno migliorando ma chi vive a Rio forse non la pensa così, e tu col tuo piccolo martello da orafo batti sul cinturino di metallo dell'orologio di una persona che non conosci , per farglielo della misura richiesta, la misura più comoda che agevolerà la sua vita quotidiana o forse farà solo una carezza alla sua psicosomatica, e intanto intorno a te la gente muore, la gente che ami se ne va senza darti neanche il tempo di conoscerla bene, e arriva la sera e ti stendi sul letto e leggi due pagine di Terzani e due pagine di Gogol e chissà cosa leggerà Obama prima di dormire, e ti addormenti sognando il Far West, sognando di sfrecciare dentro alla Monument Valley, sognando la solita veranda nel Montana dove con una tazza di caffè nero in mano, su una sedia a dondolo, hai il tempo dell'eterno per leggere tutti i libri del mondo ma invece non li leggi perchè sei stanco e ti addormenti e al posto di leggere sogni.
Ma fai sogni meravigliosi.
Ti svegli con lo yogurt di capra, le vitamine il caffè e Gossip Girl e sai che nulla di ciò che hai elencato serve a qualcosa, ma è li, pronto per essere consumato, per creare un'illusione di benessere.
Fuori, quel rumore costante di vita che brucia come benzina dentro ad un motore, tu dentro che compri quantità industriali di film bellissimi che non sai quando guardare e intanto pensi al rumore del mare e ti accorgi che le tue orecchie ne hanno bisogno come del pane quando hai fame e intanto pensi alla sensazione dei piedi scalzi sull'erba, alla penombra dei boschetti, e vorresti essere Renzo che dorme sotto agli alberi nella provincia italiana, in fuga dai bravi, a inseguire l'amore, a fuggire la morte.
E la pagina stampata resta la tua àncora.
E la pellicola resta l'idealizzazione del mondo che vorresti, dell'idea di uomo, senza sbavature, senza incrinazioni, solo screziature, come dentro ad una pietra lucente, trasparente e perfetta.

  • "La fine è il mio inizio" Tiziano Terzani
  • "Le anime morte" Nikolaj Gogol
  • "Americana"  Don De Lillo
  • "Il vaso di pandora" G.W. Pabst
  • "Luci della città" C. Chaplin
  • "Manhattan" W. Allen

 



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